PARODONTOLOGIA

La branca dell’odontoiatria che si occupa di ciò che stà intorno al dente e lo sostiene: il parodonto.

 Questo è costituito da:

  • osso alveolare: cioè l’osso nel quale sono infissi i denti;
  • cemento radicolare: lo strato più esterno della radice dentaria;
  • legamento parodontale: l’insieme di fibre che collega l’osso alveolare al cemento radicolare;
  • gengiva: cioè il tessuto che riveste esternamente tutti i tessuti profondi di cui abbiamo parlato.

La parodontologia si occupa quindi del mantenimento della salute dei tessuti parodontali superficiali e profondi e delle patologie che li riguardano, che vanno dalla gengivite alla parodontite.

Parodontologia

La gengivite interessa la gengiva marginale ed è caratterizzata da arrossamento del margine gengivale, gonfiore e sanguinamento. È completamente reversibile e può precedere una parodontite.

La parodontite o piorrea è una patologia caratterizzata dalla distruzione dell’apparato di supporto dei denti. Clinicamente si manifesta con perdita di osso, formazione di tasche e talvolta formazione di recessioni.

La distruzione dei tessuti di sostegno dei denti causata da una parodontite è irreversibile.

Circa il 60% della popolazione italiana è affetta da una forma di malattia parodontale da lieve a grave. Circa il 10-14 % è ammalata di parodontite grave che, in assenza di adeguata diagnosi e terapia, può portare alla perdita di elementi dentari. Una quota rilevante di queste patologie non viene attualmente diagnosticata né adeguatamente trattata.

La parodontite è strettamente legata agli stili di vita, è provocata da alcune specie batteriche ed è influenzata nel suo decorso da numerosi fattori locali e sistemici. Sappiamo per esempio che la cattiva igiene orale, il fumo, il diabete, alcune malattie sistemiche che alterano la risposta immunitaria, alcune anomalie genetiche e lo stress ne influenzano grandemente l’espressione clinica.

Attualmente la parodontite è la principale causa di edentulismo parziale e totale in Italia. In molti casi la parodontite non viene diagnosticata o solo molto tardivamente.

LA PARODONTITE: PREVENZIONE E DIAGNOSI

La mancata diagnosi precoce e la mancata terapia influenzano grandemente la progressiva distruzione dell’apparato di sostegno dei denti, con conseguente compromissione della funzione masticatoria e dell’aspetto estetico e con perdita degli elementi dentari.

Inoltre oggi sappiamo che la parodontite può rappresentare un potenziale fattore di rischio per alcune patologie sistemiche, quali batteriemie, endocarditi acute e subacute, patologie cardio-vascolari, infezioni di protesi sostitutive, diabete, malattie respiratorie; è correlata al rischio di nascita di bambini pretermine e sottopeso e può essere alla base di fenomeni ascessuali cerebrali e di altre patologie “focali”. Queste conoscenze sottolineano l’inderogabile necessità di diagnosticare precocemente la parodontite per instaurare le corrette procedure preventive e/o terapeutiche.

La parodontite infatti può essere prevenuta e curata: la prevenzione e la terapia sono molto efficaci nella maggior parte dei casi.

La diagnosi deve essere effettuata su tutti i pazienti, applicando le appropriate metodiche cliniche ed interpretando ed elaborando tutti i dati raccolti.

La diagnosi si effettua raccogliendo i seguenti elementi: anamnesi, esame obiettivo, esami radiografici, esami di laboratorio.

L’anamnesi medica può far emergere la presenza di una serie di fattori che influenzano l’insorgenza e la progressione delle parodontiti. I fattori di maggior interesse sono:

  • esposizioni ambientali quali il fumo e l’assunzione di alcuni farmaci (ciclosporine, nifedipina, difenilidantoina);
  • malattie sistemiche come il diabete o altre patologie ereditarie o acquisite che alterano la risposta immunitaria;
  • predisposizioni genetiche;
  • modificazioni ormonali.

LA VALUTAZIONE: DALL’IGIENE ORALE AGLI ESAMI

L’esame obiettivo si basa essenzialmente sull’osservazione e ispezione dei denti e dei tessuti gengivali e mucosi peri-dentali, sulla accurata valutazione dell’igiene orale del paziente e sul sondaggio parodontale.

La valutazione dell’igiene orale è determinante per la diagnosi e per la formulazione di un corretto piano di trattamento, in cui le modificazioni delle abitudini igieniche del paziente giocano un ruolo fondamentale. Il sondaggio parodontale è la manovra clinica essenziale per la diagnosi della malattia in quanto consente di eseguire la diagnosi differenziale tra gengivite e parodontite. Il rilievo della mobilità dentale completa l’esame obiettivo.

Gli esami radiologici endorali devono essere effettuati nei casi o nelle zone in cui rappresentano un complemento utile all’esame obiettivo e permettono di acquisire nuove informazioni per la diagnosi e/o il piano di trattamento. La metodica utilizzata è la radiografia endorale periapicale effettuata con la tecnica dei raggi paralleli.

Gli esami di laboratorio possono essere un complemento alla diagnosi, nei casi in cui le informazioni cliniche raccolte facciano emergere la presenza di forme di patologia parodontale avanzate e/o inusuali.

Dunque la diagnosi parodontale deve essere effettuata su tutti i pazienti dopo l’età pediatrica e non solo durante la prima visita, ma durante ogni visita di controllo, perché lo stato di salute parodontale si può modificare durante tutto il corso della vita.

 

ELABORIAMO I DATI

La diagnosi parodontale deve essere fatta interpretando ed elaborando i dati:

  • dell’anamnesi medica e dento-parodontale
  • dell’osservazione ed ispezione dei tessuti gengivali e mucosi peridentali
  • del sondaggio manuale circonferenziale di tutti i denti presenti, mediante sonda parodontale, per il rilievo:
    – del livello di igiene orale
    – del sanguinamento
    – della presenza di tartaro e di restauri incongrui
    – della profondità delle tasche parodontali
    – del coinvolgimento delle forcazioni
    – della presenza di recessioni
    – della valutazione della mobilità
    – dell’esame radiografico endorale periapicale (effettuato con la tecnica dei raggi paralleli, a livello delle zone dove l’esame consenta di ottenere nuove informazioni utili alla diagnosi e /o alla formulazione del piano di trattamento).
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